Riporto la lettera di una donna che tanti anni fa ha dovuto lasciare la Sardegna per cercare lavoro.
“ Una specializzazione professionale mi ha consentito di trovare un buon lavoro.
Uno stipendio adeguato, pagato sempre puntualmente, turni e orari regolari, straordinario mai retribuito in ritardo, mi hanno consentito di acquistare e pagare una casa.
Il rispetto della dignità come persona e come lavoratrice hanno, almeno in parte, compensato la tristezza che avevo nel cuore per essere dovuta andare via dalla mia terra dove non trovavo un lavoro.
Il desiderio sempre vivo e forte di riprendere una vita nei colori di casa mia ha accompagnata e sorretta nella speranza di poter, un domani, fare rientro dove sono nata.
Nel 2014 tutto questo si è materializzato. Un’occasione di lavoro in Sardegna nel mio settore, finalmente l’opportunità di esaudire il sogno di poter riabbracciare la mia isola.
“Stia tranquilla, il lavoro è sicuro, lo stipendio pure”, mi dicevano”.
Tante rassicurazioni.
Accetto con entusiasmo e lascio senza esitazione quanto avevo realizzato e costruito in tanti anni di sacrifici per iniziare la mia nuova e prima esperienza di lavoro a casa mia.
Investo parte dei miei risparmi per acquistare una casa. Firmo il contratto di lavoro a tempo indeterminato, ma mi accorgo che qualcosa non va. Gli stipendi non vengono pagati regolarmente, bensì sempre con un ritardo di due tre mesi e mai integralmente rispetto alle ore lavorate. Il lavoro notturno e lo straordinario non vengono mai retribuiti.
Nel 2015 scopro che il mio contratto di lavoro era stato trasformato a tempo determinato e che all’ufficio per l’impiego erano state comunicate le mie dimissioni. Tutto con firme false, a mia insaputa.
Dopo un periodo di ferie chiedo di conoscere i mie turni, ma vengo allontanata.
Nel frattempo scopro che il mio datore di lavoro ha assunto al mio posto due persone con il Jobs Act e che le paga la metà rispetto a quanto pagava me (quando mi pagava).
Oggi, ancora una volta, mi trovo costretta ad andare via dalla Sardegna, distrutta da questa esperienza lavorativa che mi ha annullata come persona e ha eliminato ogni certezza di un futuro in questa terra.
” LA SARDEGNA PER QUANTO RIFGUARDA IL LAVORO E’ MORTIFICANTE”.
Anche se abbiamo mare, sole e paesaggi, la Realtà è questa e non può essere tenuta nascosta.
Questo è il contesto nel quale ci hanno costretti.
Andrò via ancora una volta.
PAOLA