REALTA’ LAVORO in MOVIMENTO è un blog di opinione il cui fine è quello di creare una rete di confronto virtuale, ma anche reale, con incontri e dibattiti, sui temi del lavoro, secondo una prospettiva che dia spazio alla narrazione della realtà quotidiana e concreta. Nasce grazie alla spinta di tante persone che hanno voluto ricercare uno spazio libero di dialogo vicino alla realtà quotidiana del mondo del lavoro, lavoratori, piccoli imprenditori, lavoratori autonomi, partite iva, precari, relegati al ruolo di semplici spettatori, di osservatori passivi senza voce, rispetto alle recenti e distanti riforme legislative i cui effetti non hanno fatto altro che accrescere una diffusa sensazione di incertezza e di precarietà, contrastante con i principi sanciti dalla nostra Costituzione che vedono nel lavoro un fattore di libertà, di crescita, di inclusione sociale e di partecipazione all’attuazione dei valori della Repubblica Italiana.
Nessun bilanciamento strutturale utile a favore la crescita delle imprese e delle aziende e dunque anche dell’occupazione è stato nel frattempo realizzato. Le regole faticosamente create a tutela del lavoro – che hanno visto la loro massima espressione con l’approvazione della legge 300 del 1970, nota come Statuto dei Lavoratori – sono state cancellate e con esse progressivamente è stata degradata la centralità dell’individuo, teorizzato da Gramsci come “operaio totale” che deve rivestire un ruolo primario all’interno del processo produttivo, fondamentale per il superamento della contrapposizione tra “la parcellizzazione del lavoro” e la “spiritualità del lavoratore”.
Concetti, questi, che risalgono a quasi un secolo fa, ma che restano universali e sempre di grande attualità nonostante la metamorfosi dei processi, la corsa sfrenata della modernità e della globalizzazione che, per quanto possano andare veloci, non potranno mai prescindere dalla persona e dall’uomo. Evitare che si chiuda definitivamente la finestra e l’attenzione verso questi valori è un dovere che non può considerarsi anacronistico e antistorico,
“PERCHÉ NULLA È PERDUTO SE RIMANE INTATTA LA COSCIENZA E LA FEDE, SE I CORPI SI ARRENDONO MA NON GLI ANIMI “.
Con questo ultimo pensiero, richiamo lo scritto sempre attuale di Antonio Gramsci, “Gli operai della Fiat, Uomini in carne e ossa” – 8 maggio 1921.